DALLARA STRADALE



DALLARA STRADALE

Giampaolo Dallara, Ingegnere, fondatore e Presidente della Dallara Automobili realizza in sè una sintesi mirabile fra genialità creativa e rigore imprenditoriale, due qualità che raramente si combinano in una singola personalità. Per antica convenzione, il genio è associato alla sregolatezza, ma sicuramente questo non è il caso di Giampaolo. Il giovane Ingegner Dallara, dopo aver lavorato alla Ferrari, è passato alla Lamborghini dove ha avuto modo di rivelare la sua straordinaria competenza e genialità progettuale quando diede vita alla più innovativa super-sportiva dell’epoca, la Miura, tutt’oggi una vettura-mito che nel 1966 era così avanzata da sconvolgere i parametri progettuali della categoria, con il suo V12 4.0 litri da 380Hp (nella versione finale P400SV) in posizione centrale e con orientamento trasversale, al fine di contenerne l’ingombro longitudinale in soli 4360 mm, una vera rivoluzione.

Forte di una somma di esperienze ai massimi livelli, nel 1972 Giampaolo Dallara si mise in proprio e, in un edificio adiacente alla abitazione di famiglia a Varano de’ Melegari, diede vita alla Dallara Automobili. Da allora l’Ingegner Dallara ha investito tutto nella ricerca, nella sperimentazione e nella crescita della sua azienda, con determinazione e scelte sempre estremamente oculate e solidamente basate. Oggi la Dallara Automobili è leader mondiale nel calcolo e nella definizione delle strutture, nell’impiego più avanzato dei materiali compositi, nella ricerca aerodinamica e nella simulazione computerizzata e test della dinamica degli autoveicoli e quindi nella ottimizzazione degli assetti.

A questo scopo, l’Azienda dispone di due copie del più avanzato simulatore dinamico oggi disponibile, così raffinato da consentire ai piloti di testare e mettere a punto la propria vettura su tutta una serie di piste virtuali. La Dallara Automobili oggi è un complesso molto rilevante, che ha il suo asse portante nel un poderoso Centro Ricerca e Sviluppo dove, oltre al super-simulatore, si trovano il reparto di aerodinamica numerica che opera in sinergia con la galleria del vento, la terza e più sofisticata che l’Ing. Dallara, nella sua lungimiranza, ha realizzato negli anni, ben consapevole del ruolo che l’aerodinamica avrebbe giocato nella evoluzione delle prestazioni e della sicurezza delle auto da competizione, e non solo. Non per niente è laureato in Ingegneria Aeronautica.

Qui si trovano sia il centro di calcolo, sia il reparto prototipazione. Oltre al Centro Ricerche e Sviluppo, la Dallara Automobili include la fabbrica dove vengono prodotte le scocche delle vetture da competizione, una azienda di recente acquisizione specializzata nella lavorazione dei materiali compositi in fibra di carbonio e, ora, sulla Fabbrica Dallara, modernissima struttura sorta dove nel 1972 era nato il nucleo iniziale della Dallara Automobili e dove ora vengono prodotte le Dallara Stradale.

Con la sua competenza tecnica e scientifica e la sua lungimiranza manageriale, Giampaolo Dallara ha fatto della sua Azienda il riferimento assoluto nel settore di tutte le tecnologie automotive più avanzate, vero centro ricerca e sviluppo cui si rivolgono le case automobilistiche mondiali per consulenze ai massimi livelli e per la realizzazione di prototipi per i loro progetti più evoluti. Nel 2011 la Dallara Automobili ha creato una filiazione americana, la Dallara IndyCar Factory sita a mezzo miglio dal mitico ovale di Indianapolis, una unità di altissima funzionalità ed efficienza che offre ai team americani un supporto completo.

Alla IndyCar Factory è presente il secondo dei simulatori dinamici della Dallara, identico a quello presente nel Centro Ricerche. Il mondo delle competizioni USA ha grande rilevanza nella economia della Dallara Automobili che è stata capace di acquisire l’esclusiva della progettazione e produzione delle scocche IndyCar e IndyLight, le massime formule USA per vetture a ruote scoperte. Ma anche delle scocche di Formula 2, GP3, Formula 3.5 V8, Super Formula, e ora anche nella neonata Formula E. Un monopolio che è il riconoscimento definitivo della assoluta leadership tecnologica e “scientifica” della Dallara Automobili.

Giampaolo Dallara ha realizzato centinaia di vetture da competizione e ha contribuito alla nascita di auto di serie di grande prestigio, ma in fondo al cuore ha sempre cullato il sogno di realizzare una vettura stradale tutta sua, che portasse sulle strade il marchio Dallara. E che rispondesse al suo piacere di guidare su per le provinciali che si inerpicano serpeggianti su per gli Appennini tutto attorno a Varano de’ Melegari. Perchè Giampaolo Dallara, anche a 81 anni, guida ancora con molta grinta e consumata competenza.

Il progetto della Dallara Stradale è stato varato un paio di anni fa e il giorno del suo 81mo compleanno, il 16 novembre 2017, Giampaolo Dallara ha potuto guidare fuori dalla sua fabbrica la prima Dallara Stradale, il distillato della sua suprema competenza e capacità progettuale, ma anche della sua filosofia di appassionato, una sportiva purissima, essenziale, ma totalmente godibile, una “barchetta” senza portiere e con appena un labbro di parabrezza, due sedili da competizione, cinture a quattro punti, ma niente airbag, un volante di piccolo diametro in cui sono riuniti i pulsanti dei comandi che contano, in pista e su strada.

La struttura è “a vasca da bagno” in fibra di carbonio, con sub-telai in trafilati di alluminio cui sono infulcrati gli organi delle sospensioni, ovviamente a quadrilatero deformabile con bracci triangolari e ammortizzatori attivi, modulabili in taratura e altezza da terra. La struttura vanta una rigidità torsionale che esce dal grafico e che è garanzia fondamentale della perfetta funzionalità delle sospensioni in qualsiasi condizione di utilizzo. La Stradale è lunga solo 4185mm, pesa solo 855kg e ha una configurazione aerodinamica che, ad alta velocità, crea una deportanza fino a oltre 820kg.

Per un impiego più versatile di quello consentito dallo stringato allestimento “barchetta”, sono disponibili sia un ampio parabrezza avvolgente, che la trasforma in un magnifico spider pienamente godibile anche su strada, sia una struttura che, aggiungendo un T-frame, la trasforma in un coupè-targa, elegantissimo, chiuso da semi-portiere ad ala di gabbiano che consentono di salire a bordo senza problemi, scavalcando le “murate” fisse. Tutto è realizzato non solo con grande razionalità e funzionalità, ma soprattutto con una qualità che garantisce la piena godibilità della Dallara Stradale anche in condizioni climatiche avverse. E comunque posso assicurare che installarsi a bordo è molto meno complicato che con altre sportive stradali.

Per tener fede al suo progetto di sportivissima leggera ed essenziale, Giampaolo ha scelto un propulsore compatto, leggero, ma con un potenziale micidiale: il quattro cilindri Ford Ecoboost 2.3 litri della Focus RS che, con la sua installazione trasversale, ha consentito di contenere la lunghezza in quei 4185mm, e soprattutto con eccellente distribuzione dei pesi. Giampaolo Dallara mi ha fatto l’onore di realizzare il test alla guida della sua vettura personale, la numero 001. Ed è stata veramente una grande emozione.

É nella esecuzione dotata dell’ampio parabrezza avvolgente che, studiato con massimo rigore aerodinamico, è perfettamente protettivo e non crea alcuna turbolenza grazie al totale controllo dei filetti aerodinamici. La prima parte del test si è svolto sul tracciato dell’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari, la pista di casa. Sospensioni in assetto abbassato e taratura rigida. Il motore è stato tirato a 400Hp a 6200 giri, con coppia massima di 500Nm già a partire da 3000 giri, come dire: potenza tosta ma con grande fluidità di erogazione. Il propulsore, seppure così potentemente manipolato, è rigorosamente omologato euro 6d, grazie al lavoro svolto dai tecnici Bosch in collaborazione con quelli Dallara.

Sul volante è inserito un pulsante che consente di ridurre la potenza a 300Hp nel caso di uso in città, visto che con la potenza si riduce anche la tonalità dello scarico, gradevolmente aggressiva in configurazione piena. Il cambio è il 6 marce Ford abbondantemente rivisitato per assicurare adeguata capacità di gestire una coppia di questa densità. Il rapporto peso-potenza, al limite di 2kg/1Hp, si traduce in accelerazioni micidiali fin dall’uscita dai box, ma, nonostante l’esuberanza della risposta in potenza, la Dallara Stradale non mette in difficoltà perchè a tale grinta unisce tutti i mezzi per mantenere un assoluto dominio della situazione. Innanzi tutto lo sterzo è diretto, senza filtri, nitido e preciso come nessuno. Dopo tre curve mi rendo conto che la tenuta alle accelerazioni laterali raggiunge limiti mai registrati in precedenza su vetture stradali.

Ma tutto è così incredibilmente naturale che viene istintivo fare pieno uso sia della generosissima curva di erogazione della poderosa coppia, sia della impeccabile risposta dinamica dell’autotelaio. La Stradale è così sincera, precisa, neutra che basta mirare la corretta traiettoria della curva e entrare senza tanti complimenti. Non mi sogno minimamente di scordolare, per rispetto alla vettura personale di Giampaolo e perchè non ce n’è bisogno. Questa Stradale insegna a guidare con la massima pulizia, disegnando traiettorie impeccabili come con un compasso perfetto. La neutralità è tale che, in uscita di curva, viene istintico accelerare forte a ruote ancora sterzate.

La calibratura della distribuzione della coppia fra le ruote posteriori è così rigorosa che non esiste sovrasterzo e la trazione è sempre perfetta. É logico: da vero, grandissimo Ingegnere, Giampaolo ha affidato la gestione della distribuzione della coppia fra le ruote motrici ad un differenziale Torsen, il più raffinato ed evoluto differenziale meccanico con capacità autobloccante, l’unico in grado di  garantire una risposta istantanea, precisissima nella progressione perfettamente calibrata in tempo reale della distribuzione della coppia motrice alle ruote come solo una equazione tradotta in ingranaggi è in grado di fare. Altro che frizioni a gestione elettronica. Le reazioni dinamiche della Stradale sono da vera vettura da competizione, ma mediate per rendere anche la guida sportiva in pista una esperienza travolgente.

In curva, l’accelerazione laterale supera i 2 g e le vertebre cervicali non sono molto d’accordo, e neanche lo stomaco, che si contrae fino a diventare una pallina da golf. Ma chi se ne frega! Guidare la Dallara Stradale è una emozione assoluta, è una lezione di guida estrema che la vettura impartisce al pilota insegnandogli a individuare e percorrere sempre la traiettoria più corretta, senza sbavature, senza correzioni. É stata un’esperienza travolgente che le parole non riescono a ritrasmettere. Dopo un sostanzioso numero di giri mi mettono fuori la bandiera e rientro, ma non è finita, c’è la sezione stradale della prova, sulla provinciale che va su e giù per l’Appennino parmense. Sospensioni con taratura “turismo”, ad escursione più ampia e più morbida. Anche senza casco il comfort aerodinamico garantito dal parabrezza avvolgente è perfetto.

La prima sorpresa arriva ai rallentatori all’ingresso del Circuito Riccardo Paletti: le sospensioni li assorbono senza trasmettere sussulti alla scocca. Grazie al cortese interessamento dell’ANAS, la provinciale offre un’ampia scelta di sconnessioni trasversali, longitudinali e diagonali che la Stradale assorbe con una compostezza da berlina di gran lusso. É logico, la immensa rigidità torsionale della scocca in fibra di carbonio consente alle sospensioni di svolgere la loro funzione in modo perfetto, dal punto di vista sia della correttezza geometrica, sia della qualità ammortizzante.

Per questo, anche con l’assetto “turismo”, la precisione della risposta allo sterzo rimane assoluta, come pure la nitidezza delle reazioni dinamiche. In pista le sospensioni con taratura corsa, non filtrando nulla, consentendo di stabilire una relazione così totale con l’autotelaio da rendere possibile quella simbiosi di cui ho detto, di essere tutt’uno anticipando le reazioni e pre-impostando la curva successiva, come in una danza.

Il comfort che la Stradale ha offerto nella prova sulla provinciale è stata una seconda rivelazione e, soprattutto, la conferma della mostruosa eccellenza del progetto che incorpora anche una versatilità al di là di ogni aspettativa. É una vettura vera, che si può usare normalmente per una gita ad alto contenuto adrenalinico perchè la guida mantiene una qualità ineguagliata in tutta la produzione mondiale. E con essa la sicurezza, sia chiaro.

Il motore è perfetto anche in questo ruolo, anche mantenendo la potenza al livello massimo. Ho saggiato anche la risposta con la taratura da 300Hp, ma onestamente ormai i 400Hp mi avevano viziato, e comunque sono giusti anche su strada. A proposito di sicurezza, la Dallara Stradale frena da 100kmh a 0kmh in 31 metri, ineguagliabile! E accelera da 0 a 100kmh in 3”2, supera i 280kmh, ma soprattutto, in V marcia, riprende da 80kmh a 120kmh in 3”4 e da 100kmh a 200kmh in 8”5. Ce n’è abbastanza per andare fuori a sfidare la nobiltà germanica, e anche quella di Modena e di Sant’Agata. Prezzo € 155.000 + IVA.



 

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